Lo psicologo e la psicologa dello sport
Bello tutto ... ma quindi in cosa consiste il mio lavoro?
Barbara Bruni Cerchier
11/21/2025


Quando si pensa allo sport, le prime immagini che ci vengono in mente sono allenamenti, gare, partite, forza, tecnica, tattica, eccetera. Soprattutto componenti fisiche. Eppure, nello sport la componente mentale è estremamente importante e, in alcuni casi, può anche fare la differenza.
La mente, proprio come il corpo, si può allenare! E qui entrano in gioco le figure della psicologa e dello psicologo dello sport: si tratta di professionisti che aiutano atleti, squadre, allenatori e famiglie a vivere lo sport in modo più consapevole. La psicologia dello sport è una risorsa preziosa, per tutti a prescindere dal livello: professionisti, giovani promesse o amatori possono trarre un enorme beneficio dal lavoro mentale.
Ma quindi quale ruolo svolgo e cosa faccio concretamente?
La psicologa dello sport è una psicologa laureata, abilitata e formata sui processi cognitivi ed emotivi che influenzano la prestazione. Non è una “motivatrice” o una mental coach - o quantomeno: non solo!
Non interviene solo quando ci sono problemi: al contrario, l'ideale sarebbe accompagnare squadre, atleti e staff attraverso le stagioni, dando continuità al progetto - dalla valutazione iniziale, agli interventi, al monitoraggio. Si tratta di una figura che affianca gli atleti nella loro crescita sportiva e personale (aiutando a sviluppare quelle abilità mentali necessarie a sbloccare il proprio potenziale), collabora con lo staff e con le famiglie, favorisce un clima positivo e produttivo.
Quando seguo società o atleti, mi muovo su due binari paralleli e ugualmente importanti: favorire la prestazione sportiva e promuovere il benessere.
Aiuto gli atleti a performare al loro massimo potenziale, lavorando sulla gestione dell’ansia prima delle gare, sul ritrovamento della fiducia dopo un errore, sul mantenimento della concentrazione, sul consolidamento di una motivazione più stabile e sulla gestione delle pressioni interne ed esterne. Non parliamo di teorie astratte: lavoriamo con strumenti pratici e supportati dalla letteratura scientifica che possono essere applicati subito "in campo".
Allo stesso tempo è importante promuovere il benessere, perché un atleta che sta bene … performa meglio! Emozioni forti, impegno quotidiano, aspettative, confronto, momenti di tensione, incomprensioni tra compagni, staff o famiglia: il mio ruolo è anche quello di aiutare a trovare un equilibrio tra vita sportiva, vita lavorativa o accademica e vita privata, cercando di prevenire stress e burnout, offrendo supporto.
Una prestazione spettacolare, ma che distrugge il proprio stato di salute, non è un successo né tantomeno un qualcosa di sostenibile nel tempo.
Lo sport, infatti, non è solo un risultato, è tutto un viaggio, un percorso fatto di alti e bassi; e per poterlo affrontare sono necessari strumenti specifici, obiettivi chiari e una guida competente.
La competenza è un aspetto fondamentale in questa professione - come in tutte le branche della psicologia! Può capitare che la psicologa dello sport sia chiamata a lavorare in territori ancora sconosciuti e, per operare in modo professionale, è necessario studiare, informarsi e conoscere il gergo e le sfumature dello sport con cui entra in contatto. Nessuno pretende l’onniscienza, ma la nostra professionalità sta anche nell’essere curiosi, nello studiare, nel fare domande e nel farci trovare preparati.
Se vuoi conoscere meglio il mio lavoro, seguimi su Instagram sul mio profilo professionale @barbarabrunicerchier_psy, su Facebook o su LinkedIn (cercando il mio nome e cognome), e non perderti i prossimi #pensieridipsicologia.
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— Albert Bandura
